La tematica del rinnovo dell’aria assume grande importaza per gli uffici, soprattuto per quelli di grande dimensione. Nelle moderne strutture adibite ad ufficio, gli impianti di climatizzazione sono dotati di una specifica sezione che immette aria di rinnovo in ambiente e preleva l’aria viziata per l’espulsione.
La progettazione di tali impianti necessita di cautele, in modo da garantire un corretto ed uniforme lavaggio di tutto l’ambiente. In molti casi, infatti, le scelte architettoniche impongono l’installazione di sole bocchette a soffitto, sia di mandata e che di ripresa, causando il rischio della stratificazione dell’aria e dunque del mancato rinnovo degli strati di aria inferiori.
Al fine di verificare le condizioni di esercizio, è possibile effettuare delle prove di immissione di fumo, in modo da verificare sia il tempo di lavaggio degli ambienti, sia l’uniformità dei movimenti di aria.
Nella sittuazione evidenziata di seguito (prove effettuate dallo Studio Ing. Valz Gris il 30/12/2015 presso centro direzionale Maciacchini a Milano), si trattava di uffici dotati di bocchette lineari di immissione dell’aria nei pressi delle finestre e bocchette di ripresa a soffitto unite alle riprese dei fancoil, che a loro volta immettono aria calda in prossimità dell’immissione dell’aria di rinnovo vicino alle finestre.
L’esito delle prove, in questo caso, ha evidenziato che il solo funzionamento dell’impianto di rinnovo dell’aria provoca una stratificazione del fumo non consentendo un rapido lavaggio della metà inferiore dell’ambiente. L’accensione dei ventilatori dei fancoil ha invece eliminato la stratificazione dell’aria, consentendo l’evacuazione dei fumi in circa 20 minuti.
Pertanto la prova consente di valutare un intervento di regolazione sull’accensione dei fancoil non solo in derivazione della valvola a due vie modulante l’acqua calda del riscaldamento, ma con un’accensione indipendente programmata in funzione delle necessità di rinnovo dell’aria.
