Si tratta di un quartiere dalle dimensioni decisamente importanti: il 40% dei residenti a Rozzano (ovvero circa 17 mila persone) vive qui. Nel 2013 è stata stipulata una convenzione tra AMA, l’azienda municipalizzata del comune, e l’Aler per la fornitura del servizio di teleriscaldamento al quartiere, una convenzione sulla quale non sono state sviluppate tutte le necessarie riflessioni sulle possibili conseguenze, generando una pericolosa catena debitoria tra abitanti, società municipalizzata del Comune di Rozzano, società municipalizzata proprietaria dell’impianto di teleriscaldamento, banca finanziatrice (Monte dei Paschi di Siena), ed infine Aler che si trova in mezzo tra abitanti (anche elettori), Comune di Rozzano (titolare di quindici edifici riscaldati dal teleriscaldamento), e azienda municipalizzata posseduta al 100% dal Comune di Rozzano. Il vero dato che inchioda la situazione, oltre alla qualità del servizio, è il prezzo che viene scaricato sugli inquilini delle case popolari, decisamente superiore rispetto ai prezzi medi del servizio rilevabili sul mercato.
La vicenda ha generato un difficile contenzioso che, vista la dimensione e gravità della situazione, viene gestito attraverso un tavolo di confronto tra le parti promosso da Regione Lombardia. Al tavolo sono presenti anche l’associazione rappresentativa delle autogestioni (la rappresentanza degli inquilini insieme al sindacato). Il tavolo regionale ha pertanto costituito un comitato tecnico di confronto tra le parti al fine di discutere sul contenzioso delle gestioni passate, su una tariffa ponte per due stagioni transitorie e per definire delle linee guida su come progettare il futuro sistema di climatizzazione del quartiere.
Lo Studio, in questo ambito, assiste le autogestioni fornendo il supporto tecnico amministrativo necessario a sostenere le ragioni degli abitanti.